Descrizione
Alfredo Di Prinzio
Misteri della Tradizione Ermetica
Svelando e Rivelando
In questa Opera, Alfredo Di Prinzio raccoglie tutta la conoscenza esoterica di precedenti articoli apparsi nel periodico Hera dei fratelli Forgione ed ora disponibile al lettore attento desideroso di appropriarsi, in un percorso sapienziale di sintesi, di quelle impressioni interiori, di quelle risonanze del sacro, proprie del moderno ricercatore delle Spirito.
È solo in questo senso che deve essere letta l’opera del Di Prinzio, una rottura di schemi rispetto ai moderni autori, artisti e scrittori verso un ripristino dell’antica tradizione sapienziale caratteristica saliente delle sue opere artistico-iniziatiche.
Il lettore non dovrà cercare quindi supporti bibliografici poiché l’Opera rappresenta una sintesi iniziatica che raggiungerà direttamente il suo cuore.
Per chi da anni studia i contenuti della Grande Opera si suggeriscono in particolare i capitoli IV e VII che affrontano rispettivamente il mistero dell’Opera del Carro (MERKABA) e i misteri del Logos Solare operante sulla Terra.
Alcune immagini artistiche del Di Prinzio si alternano tra lo snodarsi dei paragrafi di quest’Opera restituendo al lettore suggestivi momenti meditativi.
Alfredo Di Prinzio è un artista al di fuori di ogni corrente e di ogni moda: il primo elemento che colpisce nelle sue opere tutte eseguite con una tecnica estremamente raffinata, è l’attenta cura e la sicura padronanza del segno. Così, a colpo d’occhio, s’intuisce la ventennale esperienza di questo pittore sempre volto ad una continua ricerca di nuove forme espressive consone al suo mondo interiore.
Ciò che trapela dalle sue tele e dai suoi disegni è un male tipicamente moderno: l’irrequietezza. Ma non quella derivante da insoddisfazione o da timore,’ né quella – per intenderei – di chi si agita nel buio perché non vede, bensì l’irrequietezza dell’uomo-artista che ha pienamente compreso la strada da seguire e_vuole percorrerla nel migliore dei modi; anche – e forse soprattutto – attraverso i materiali più rari e più difficili da usare.
Altra dominante nella sua arte è il desiderio di analisi che, indirizzato sul teatro dell’esistenza, fornisce a Di Prinzio l’ispirazione non tanto per agganciare le sue opere alta natura, umana, bensì a quella divina. o meglio a quella parte surreale che è in ciascun uomo.
Il suo, però, non è un vero e proprio surrealismo, ma trascende fino ad identificarsi in una idea ben più vasta di religiosità, di quasi” magia » che investe e permea ogni cosa.
Non per nulla, con la sua fede nel futuro, Di Prinzio ha già superato il presente e tutte le sue schematizzazioni: e il rifiuto della ragione, il cui sostegno egli sente insufficiente, si è trasformato in fiducia in una sorta di saggezza fondamentale, propria dell’uomo, che un giorno, finalmente finirà per imporsi.
Furio Marroni. «Il Progresso Italo Americano», New York.
Alfredo Di Prinzio è nato nel 1939 a Buenos Aires, Argentina, da genitori italiani, e dal 1969 vive e lavora a Roma. Ha studiato disegno e pittura nella Scuola Professionale d’arte della città di Hurlingham (Buenos Aires). A Roma si è specializzato presso la Scuola dell’Arte della Medaglia della Zecca.
Ultimamente ha pubblicato per i tipi della Editrice Atanòr 12 lamine simboliche ed ermetiche sotto il titolo «Mutus Liber Muratoriae». Ha realizzato un’opera di vasto respiro sapienziale e’ artistico – 49 tavole a colori sul tema del’«Apocalisse di S. Giovanni» – e sta elaborando 33 tavole simboliche del R.S.A.A. Per lo scrittore Pierre Pasca I ha illustrato un libro di Edgar Allan Poe che sta per uscire in edizione francese.
Pianeti, glife luminose, tracciati magici, labirinti incantati, mandala, stelle: sono questi i temi di fondo del linguaggio pittorico di Alfredo Di Prinzio. E fra questi simboli cari alle tradizioni solari di ogni tempo e paese campeggia sempre l’Uomo, la sua azione divinizzata, la sua ansia di conoscenza, la sua speranza di elevazione spirituale.
Grazie alla padronanza del colore, del disegno e della tecnica mista, Di Prinzio riesce a lumeggiare le «chiavi» dei «figli dell’Arte», ad r alludere senza svelare ai vari passaggi dei cammini iniziatici, a intuire e a comunicare ciò che con il linguaggio non si può esprimere. La sua opera è sempre ricca di «segnature» magiche e sacre al tempo stesso e assume valenze catartiche, spesso « religiose» nel senso di favorire il riaccostamento, la jerogamia tra «terra e cielo» ermeticamente intesi.
Di Prinzio inoltre scrive, crea gioielli, anelli, medaglie nei quali fissa l’attimo magico, la qualità rara ed arcana della forza, della bellezza, dell’armonia universale. Su questi oggetti preziosi la ricerca formale si unisce all’esperienza sul valore dei nomi delle cose, delle virtù più segrete in un’immediatezza di comunicazione che è Arte e Poesia e Vita.