Descrizione
Jean Marie Ragon
Iniziazioni Antiche e Moderne
Introduzione, traduzione e note di Matteo Ranalli
Nel 1813 e nel 1838, presso la Loggia dei Trinosofi all’Oriente di Parigi, J. M. Ragon tenne un «Corso filosofico e interpretativo sulle iniziazioni antiche e moderne». L’opera che presentiamo, per la prima volta in edizione italiana, è la trascrizione delle lezioni, edita a Parigi nel 1841. L’ A. mostra perfettamente l’origine solare delle simbologie massoniche, che rappresenta realmente il cammino iniziatico dell’uomo, posto inizialmente nella caverna, che si fa Dio, dopo aver scoperto la sua Luce interiore, uscendo attraverso la porta degli Dei. Per il Ragon i misteri furono originariamente istituiti da parte dei legislatori ed, in Europa, è alla Massoneria che si deve la nascita della civiltà ed è il suo progresso. Egli ricerca una soluzione di continuità tra la Massoneria attuale e le iniziazioni antiche. L’O. del Ragon, di certo non immune da critiche, è importante non solo per il suo contenuto ed il suo valore storico, ma anche perché essa contiene l’esposizione di un metodo di ricerca al tempo stesso esoterico, massonico e tradizionale. Lungo tutta l’Opera l’A. prosegue per analogia, trovando di volta in volta una spiegazione esaustiva e pressoché completa della simbologia e della dottrina massonica, dei misteri antichi, dei tre gradi simbolici della Massoneria Azzurra, della Massoneria Rossa e dei gradi Capitolari; in particolar modo l’ A. presenta l’interpretazione del grado d’eletto, della Metempsicosi, dei numeri e della Pietra Cubica, dell’Arco Reale, del grado di Sacerdote di Jehova; del grado di Cavaliere d’Oriente o della Spada; soffermandosi sui rapporti intercorsi tra la Libera Muratoria e la Cavalleria, i Templari, il gesuitismo, il cristianesimo delle origini, i Rosacroce. Inoltre espone in modo chiaro le finalità e le modalità delle agapi massoniche. Nell’intera simbologia antica si intravede, sotto forme diverse, la stessa idea riproposta. In tutto il mondo un dio, un essere superiore od un uomo straordinario ha compiuto l’esperienza della morte, per iniziare subito dopo una vita gloriosa. Dovunque il ricordo di un grande e funesto avvenimento, di un crimine o di un misfatto, getta i popoli nel dolore e nell’afflizione, cui subito segue il giubilo più vivo.
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